C O M M A N D O S
Sopra una foto del primo striscione dei "Commandos" presente al Comunale di Sanremo negli anni '70 ed ottenuto unendo varie lettere di cartone.
Sopra lo striscione dei "Commandos" realizzato negli anni '70.
Adesivo ufficiale dei Commandos anni '70
Sanremo. In Italia, tra la fine degli anni '60 e gli inizi degli anni '70, iniziò a prendere piede il movimento ultras. Nella città dei fiori, il primo gruppo, vide la luce nel 1975. I Commandos, infatti, fecero il loro debutto contro l'Entella nella prima gara casalinga del campionato di Serie D 75/76. Sulle ali dell'entusiasmo per la promozione da poco conquistata, ci fu un vero e proprio boom di spettatori al seguito della Sanremese. I Commandos, inizialmente, aggregarono attorno a loro circa un centinaio di ragazzi. La sede era il Circolo bianco-azzurro di Piazza Colombo di "Titti" Tudini, Tonino Bissolotti fu il presidente, Roberto Berio il vice-presidente e Alessandro Mager il segretario. Inizialmente il gruppo si collocò nella parte superiore della gradinata e, in mancanza di un vero e proprio striscione, la prima sigla Commandos apparve su singole lettere di cartone. Con il passare del tempo, le fila del gruppo si ingrossarono e venne confezionato un vero e proprio striscione, scritta bianca su sfondo azzurro e un simbolo adeguato al movimento ultras di quegli anni: un teschio con le tibie incrociate. La crescita dei Commandos avvenne di pari passo con la scalata della Sanremese. La costruzione della curva dietro la porta fu la nuova casa del gruppo. L'incredibile rimonta, culminata con la vittoria del campionato di C2 78/79, scaldò i tifosi biancazzurri. Il top venne raggiunto a tre giornate dalla fine con la decisiva trasferta di Carrara, in occasione della quale, furono organizzati sette pullman. La Sanremese, contro una diretta concorrente per la promozione in C1, riuscì ad ottenere uno storico pareggio in rimonta. Il gol dell'1-1 da parte di Melillo fece infuriare gli ultras della Carrarese che, dai distinti, sfondarono la rete e invasero la curva che ospitava i tifosi biancazzurri. Gli incidenti furono molto violenti e proseguirono per parecchio tempo anche all'esterno dello Stadio "dei Marmi". Dopo il gol del pareggio, allo stesso Melillo si presentò una clamorosa occasione per segnare il 2-1 ma, la leggenda narra, che l'attaccante sbagliò appositamente per non compromettere ulteriormente una situazione già molto calda.... La domenica successiva alla "battaglia di Carrara" altra trasferta in terra toscana. L'1-0 in quel di Siena fu il preludio della festa che si sarebbe scatenata al "Comunale" con il 3-0 dell'ultima di campionato contro il Prato. Tante le trasferte anche negli anni della C1. Molti i ricordi legati ai risultati della squadra: dalla salvezza conquistata sul campo del Sant'Angelo Lodigiano alle trasferte in quel di Trieste, dalla festa di Sanremese-Fano che sancì il quarto posto in C1 da neo-promossa alla permanenza in C1 conquistata nel campionato 82/83 battendo al "Comunale" un Padova appena promosso in Serie B. E poi i gemellaggi. Mentre quello con i triestini fu un rapporto riguardante prevalentemente i club ( su tutti il Boazzo per i biancazzurri ed il Buffet da Mario per gli alabardati ), a livello ultras il legame più forte venne stretto con i piacentini; amicizia nata in seguito agli scontri tra sanremesi e cremonesi nel campionato 79/80. A proposito di tafferugli, il "Comunale" fu teatro di gravi incidenti nel ritorno della semifinale di Coppa Italia di Serie C ( edizione 80/81) contro l'Arezzo. Dopo aver perso 2-1 in trasferta, la rimonta svanì per colpa dello scandaloso arbitraggio del Signor Sarti da Modena. Dopo tutta una serie di decisioni che penalizzarono la Sanremese e con De Luca e compagni in vantaggio per 2-1 si verificò un'invasione di campo dei tifosi biancazzurri che portò alla sospensione della gara e alla vittoria a tavolino dell'Arezzo. Ma gli incidenti più gravi si verificarono nel campionato 81/82 in occasione della penultima di campionato contro il Modena. La Sanremese vinse 2-1 e conquistò la salvezza, gli emiliani dovettero dire addio alla Serie B. I Commandos chiusero i battenti con il campionato 83/84 in corso. Un pò per "raggiunti limiti di età" di alcuni suoi esponenti e per la mancanza di un ricambio generazionale e un pò per assuefazione alla C1. La stagione 83/84 fu l'ultima della presidenza Borra. Nel giro di tre campionati la Sanremese sarebbe sparita. ( Articolo del 20/11/2008 su "L'Eco della Riviera" a firma Romano LUPI ).
Articolo della Stampa del 23/02/1978 (CLICCARE PER INGRANDIRLO)
Cliccando sugli articoli qui sotto tratti da "La Stampa" degli anni '70 si può leggere della rivalità accesissima tra i "Commandos" di Sanremo e gli Ultras di Savona in quegli anni incredibili.
Cliccando qui sotto si può leggere il discorso del Presidente Gianni Borra fatto alla riunione dei Commandos il
21/12/1976
Per leggere gli altri discorsi del Presidente Gianni Borra fatti nei favolosi anni '70 basta cliccare QUI.
Alla fine degli anni '70 il Gruppo dei Commandos creò un incredibile marchingegno che produceva un suono caratteristico di trombette festanti tipiche di quegli anni. Erano tempi in cui all'interno degli stadi poteva entrare ogni sorta di oggetto e questo contraddistinse il suono degli spalti sanremesi per un lungo periodo. Era costituito da una cassetta con all'interno una batteria che metteva in moto una serie di trombette molto rumorose che venivano azionate in vari periodi durante una partita ( all'ingresso delle squadre in campo, dopo un goal o durante un'azione pericolosa ). Anche questo purtroppo fa parte di un calcio che non esiste più.
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